Biciclete de Legno
I protagonisti di questo gruppo sono una trentina e, in stragrande maggioranza, si tratta di ragazzi, che sfileranno rumorosamente non solo per il loro festoso vociare, ma anche per il rumore metallico prodotto dalle loro antiche biciclette in legno.
Si tratta di una sorta di progenitore del mono-pattino, formato da due ruote piccole ricoperte da una lamiera di ferro, un manubrio e un’asse di legno che serve da sedile.
Queste strane biciclette avevano solo una finalità ludica ed erano utilizzabili solo in discesa.
La salita andava affrontata spingendo il veicolo.
In discesa, quando si doveva moderare la velocità, o comunque fermarsi, il freno era costituito esclusivamente dall’attrito che si produceva dal contatto delle sgàmbare imbrocà con la strada. Queste calzature erano costituite da una tomaia in cuoio e una suola rigida in legno di noce.
Si confezionavano in casa e per preservare la suola dall’usura veniva rinforzata con le bròche, cioè i chiodi corti, da scarpe.
Il legno manteneva il piede caldo e asciutto, ma quelle bròche producevano un rumore piuttosto fastidioso, tanto che quando si voleva indicare che una persona era un fracassone, si diceva che era un sgalmarón.
Tratto da: La Chiamata di Marzo, Ciamàr Marso di Luigi Centomo, 2013