Come se lavorava la lana

di Contrada Al Riposo

Il lavoro comincia con la tosatura della pecora ed una prima pulitura della lana.
All’inizio la lana suia (grezza) viene garzata con il cardo. Le fibre della lana di stendono e danno come risultato delle falde. In seguito le falde ottenute vengono passate nei cardi piccoli trasformando la lana in canniti, cioè in cilindri di fibra più o meno lunghi.
Ora i canniti vengono filati con la molinella o con la corletta (attrezzo più antico della molinella), ottenendo dei fusi.
Tolti i fusi, la lana filata viene cubiata e ritorta con l’ausilio della corletta.
I fusi di lana ritorta vengono passati all’aspo o córlo e trasformati così in matasse o gomitoli.
La lana ora è pronta per dar vita a mudande, fanèle, calse, calsetoni, manopole e così via...

Come se lavorava la lana
Come se lavorava la lana
Come se lavorava la lana
Come se lavorava la lana - XXI Chiamata di Marzo 2018
Come se lavorava la lana - XXI Chiamata di Marzo 2018

Ringraziamenti

Ringraziamo sentitamente tutti i capicarro della XXI edizione e quanti hanno contribuito all’aggiornamento del sito con invio di foto e testi ricchi di notizie storiche, curiosità e testimonianze derivanti dalla tradizione recoarese. Un ringraziamento speciale agli alunni dell’Istituto Comprensivo “Floriani” (Scuola Secondaria di 1° grado) di Recoaro Terme, coordinati dalla prof.ssa Manuela Santagiuliana, che hanno collaborato attivamente e con entusiasmo alla realizzazione della sezione dedicata alle Contrade di Recoaro, con testi e foto personali.

Ringraziamenti e Riferimenti bibliografici

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Chiamata di Marzo XXI edizione 2018

Foto di Davide Massignani, vincitore del 1° premio del 3° Memorial Massimo Sala 2019 "Borghi e Folklore d'Italia" di Godiasco Salice Terme (PV)

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