Annunci e riciami con corni e recubele
Questo gruppo vuole testimoniare un’antica usanza di come si comunicava e ci si chiamava tra le vallate e le contrade di Recoaro.
Dalle contrade, il più delle volte isolate sia per mancanza di strade che dalla tanta neve, nei lunghi inverni si sentivano i richiami dei corni e dei recùbele come modo di comunicare e di sapere le varie notizie da una parte all’altra della vallata. Da considerare che Recoaro è composta da più di 100 contrade e diverse zone come: Val Calda, Val Fredda, Val dell’Orco, zona Peserico basso, Rovegliana e Fongara.
Questi richiami venivano usati anche per darsi appuntamento in centro a Recoaro nell’ultima domenica di febbraio. C’era il bisogno di trovarsi tutti insieme per scambiare i vari prodotti agricoli e i lavori artigianali fatti nelle stalle e nei modesti laboratori durante l’inverno. Era la prima domenica di vero mercato, con festa popolare con suoni e grossi rumori, con l’intento di scacciare l’inverno e chiamare con forza l’arrivo della bella stagione. Da questa realtà è nata la Chiamata di Marzo.
I nostri richiami:
Il corno che suono è un corno di un grosso bue. Mio fratello l’ha sistemato dopo averlo trovato negli anni ‘50 in zona Facchini scavando la ghiaia portata a valle dalle piene provenienti dal monte Rotolon, dove nasce il nostro fiume Agno. Si può dedurre che esistessero a suo tempo grossi buoi usati per trainare l’aratro e preparare la terra alla semina dei prodotti agricoli.
I nostri recùbele sono stati costruiti sulla base di vecchie foto con accorta maestria dal nostro amico Fiori Piergiorgio.